Malo è un’accogliente cittadina in provincia di Vicenza cui fanno da sfondo, a nord, le Piccole Dolomiti, meta degli appassionati di Grande Guerra, e i monti Novegno e Summano. E’ protetta a ovest da dolci colline, percorse da una fitta rete di sentieri segnati che invitano gli amanti della natura a mettersi in cammino, sicuri di trovare refrigerio, tranquillità, amene contrade e infinite tracce di cultura.

Il territorio di Malo custodisce testimonianze di epoca romana e della successiva Curtis Màladum longobarda. Nel Quattrocento vi si sviluppano l’agricoltura, l’allevamento dei bachi da seta e l’artigianato. Sorgono allora fattorie organizzate, chiese, belle dimore e palazzi. Nei tre secoli successivi si edificano invece le ville degli architetti palladiani, di Scamozzi e del Muttoni. Nell’Ottocento vi prospera l’arte della seta e si moltiplicano le filande, che con le fornaci caratterizzeranno la struttura produttiva del paese anche nella prima metà del ‘900.

Oggi Malo, cittadina di circa 15.000 abitanti, è conosciuta nel mondo per aver dato i natali allo scrittore Luigi Meneghello, entrato a far parte della grande letteratura italiana del Novecento grazie alle sue due prime opere, Libera nos a malo del 1963 e I piccoli maestri del 1964, tradotte in varie lingue.

Malo è inoltre famosa per il suo Carnevale, tra i più belli e importanti della Regione, tradizione che nel 2024 festeggerà i 100 anni. Accanto ai carri allegorici, ricchi di meccanismi e automazioni, sfilano ogni anno centinaia di persone in costume, mosse all’unisono da accattivanti coreografie e da una musica travolgente.

Da non trascurare i musei: Il Museo dell’Arte Serica e Laterizia, testimone delle attività che hanno permesso a Malo di diventare la prospera città che è; Il Museo Casabianca, una realtà privata unica nel suo genere, che restituisce un quadro esaustivo della grafica d’arte dagli anni ’60 agli anni ’90; il Museo Mondonovo Maschere, ovvero la bottega veneziana del Maestro Guerrino Lovato, letteralmente trapiantata a Malo e meta di visite da ogni parte del mondo grazie alla fama dell’artista e dei suoi committenti; Il Museo della Civiltà Rurale della Val Leogra che conserva le nostre radici e dà loro un valore.

Valgono una visita il Santuario di Santa Maria Liberatrice, Barco Ghellini, Villa Checcozzi Carli dalle Rive e l’Oratorio dell’Immacolata Concezione di Villa Fabris.

Tanti tasselli – la natura, la cultura, la tradizione, cui vanno assommati un’ottima rete di ristorazione e di ospitalità che fanno di Malo una meta turistica fresca, interessante, dove potersi rilassare e rigenerare lontani dalla confusione  e dalla folla.

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