Trattasi di un palazzo Ottocentesco di proprietà di una delle famiglie Zambon. Presenta un largo ingresso voltato sormontato da un pergolo. E’ la casa natale di Luigi Meneghello. Le tettoie e le strutture rustiche attorno al cortile erano diventate officina meccanica.
A lui qualche breve descrizione sul Palazzo dei primi del ‘900.
S'incomincia con un temporale. Siamo arrivati ieri sera, e ci hanno messi a dormire come sempre nella camera grande, che è poi quella dove sono nato io. Coi tuoni e i primi scrosci della pioggia mi sono sentito di nuovo a casa…. pp. 107-108) C'era nella casa un retroterra di barchesse, legnaie, ripostigli, cameroni di sgombero. Da noi c'era il favoloso solaio dell'officina, pieno di cadaveri d'ingranaggi, cuscinetti a sfere, leve, pedali, aste (...). Si aveva la sensazione di spiare il mondo da lassù, dal buio verso il chiaro, dal silenzio verso il rumore; (...). p. 110) (...), la casa apparteneva tuttavia alla vita, ai traffici degli uomini e delle bestie (...), alle cose di cui è piena la giornata. Era un organismo assai più complesso delle case di oggi; (...).
da Libera nos a malo in Opere Scelte, I Meridiani, Milano 2006, p. 5
Si saliva per belle scale di pietra viva: a un primo pianerottolo, nudo, disadorno, sparuto, molto bello, un pianerottolo a mattoni con una finestrella a inferriata che di nuovo guardava verso qui, [...]. Perché? Cosa c'è sotto, in fenomeni di questa specie? le porte, le modeste modanature, la qualità del legno, cioè le venature, il colore, il colore chiaro e rossiccio della porta maggiore, quella di mezzo; il colore di castagna bollita della porta di sinistra, quella della nostra, isolata, camara nova, il verde cenerino dalle pretese quasi urbane della porta di destra, quella che immetteva nella saletta dei miei studi, e nel nostro reparto notte; e lo stupendo colore naturale della maestosa, rustica porta del granaro, di legno color miele, ma come infarinato.
da L'acqua di Malo in Opere Scelte, I Meridiani, Milano 2006, pp. 1159-1160
Proprietà privata.
