CHIESA DI SANTA MARIA DEL ROSARIO
Nel 540 d.C. fu costruita una piccola Chiesa, la Pieve dedicata alla Madonna la cui devozione era molto sentita dalle Comunità primitive, spinte anche dai concili di Efeso (431 d.C.) e Calcedonia (451 d.c.), che ne avevano sancito la maternità e la verginità divina.
Il patrimonio della Pieve si costituì incorporando fondi rurali provenienti da donazioni di privati e anche da elargizioni imperiali. Essa operava entro i confini del preesistente pagus romano e per circa 300 anni la Pieve restò l’unica Chiesa di questo territorio. Nel 700 cominciarono a sorgere nel territorio altre cappelle minori come quelle di S. Nicolò e S. Daniele di Camisano, S. Marcello di Rampazzo, S. Zaccaria di Gaianigo, S. Pietro di Grossa, S. Leonardo di Bevadoro, la Domus Templi di Bevadoro, S. Martino di Poiana di Granfion e ancora piccoli oratori sparsi nella campagna. I sacerdoti di Santa Maria cominciarono allora a spostarsi ad officiare anche in queste cappelle dipendenti che tali rimarranno per secoli.
La frazione di Santa Maria rimase sede della Pieve Matrice finchè con il tempo queste chiese divennero parrocchie ed il loro sviluppo autonomo determinò un decadimento della Pieve Matrice, ridotta ad umile curazia fino al 1954, quando un decreto vescovile la ripristinò al rango di parrocchia.