Su prenotazione per singoli o gruppi con visita guidata inclusa a Villa/Convento/Parco; la durata è di circa un’ora.
Costo del biglietto:
-unico 10,00 € con visita guidata inclusa.
Sulla collina dove ora si trova la villa San Fermo, si insediò fin dal X secolo un monastero benedettino dedicato ai martiri veronesi Fermo e Rustico. Nel XV secolo passò sotto la giurisdizione dei canonici di San Giorgio in Alga (Venezia); quando, nel 1668, la congregazione fu soppressa, il monastero leoniceno fu acquistato dalle famiglie veneziane Venier e poi Contarini; ai Contarini subentrarono poi, per diritto ereditario, i Giovanelli che inglobarono nella proprietà il conventino di San Bonaventura, detto "La Cappuccina". Il nucleo abbaziale fu trasformato in residenza principesca, mantenendo il chiostro, la chiesa e le torrette, che diedero alla villa un aspetto di moderno maniero, su cui intervennero più architetti per il rifacimento di tutto il complesso,affacciato sul borgo di Lonigo.
Ai piedi del colle si trova, ad opera del Bagnara, l'ingresso dei Fiumi con una scenografica struttura che riproduce le forme di un acquedotto romano sormontato dalle statue dei fiumi d'Italia; al centro si vede lo stemma dei Giovanelli con la data di ultimazione: 1868. Da qui si giungeva alla elegante scala a duplice rampa che collega il parco con la villa e il giardino della Principessa. Il parco, realizzato dall’architetto milanese Giuseppe Balzaretti, si estende su 30 ettari. Molte sono le essenze che lo popolano, come cipressi e magnolie.
Un altro accesso si apre in via San Fermo: ora selciato, era un tempo una scalinata fino al portale meridionale della chiesa. Dal 1845 al 1852, la chiesa di San Fermo fu ricostruita in stile neo rinascimentale: diversi elementi architettonici e decorativi testimoniano la presenza di raffinati scalpellini guidati dall'architetto Zanella e dal gusto del colto principe Giuseppe Giovanelli. L'interno è a croce latina, in stile veneto-lombardo.
Il presbiterio ospita alcuni arredi sacri del tesoro di San Fermo, e le tele rappresentanti San Lorenzo Giustiniani e San Giorgio, attribuiti al seicentesco pittore leoniceno Carlo Ridolfi. Nella neoclassica cappella dell'Immacolata, inizialmente mausoleo dei Giovanelli, colpiscela Madonna Annunciata, scolpita e firmata dal veneziano Borro.
La villa ruota attorno al chiostro grande, al cui centro è stato conservato il pozzo.
Furono i fratelli veneziani Meduna a progettare l'aspetto esterno della villa, aperta sul parco e sul paese, che voleva essere priva di citazioni classicistiche. Ai lati dell'entrata si aprono due saloni che fungevano da serre per aranci e cedri.
Lo scalone d'onore conduce al piano nobile con i tre saloni, rivolti ad occidente: la biblioteca e sala di udienze dal ricercato arredamento in ciliegio, la Sala Rossa, una volta chiamata degli Arazzi, e la sala della musica, tutte con soffitti affrescati da Mosè Bianchi. Nell'ala settentrionale della villa, a cui si accede dal chiostro, sono collocati gli ambienti intimi della famiglia, come il salottino del Caminetto. Geniale fu l’ invenzione di Luigi Scrosati di “abbattere” il soffitto di una sala adiacente, la Sala delle Colombe, creando illusionisticamente un’aerea balaustra rococò sullo sfondo di un cielo meridiano.
Su prenotazione per singoli o gruppi con visita guidata inclusa a Villa/Convento/Parco; la durata è di circa un’ora.
Costo del biglietto:
-unico 10,00 € con visita guidata inclusa.