CHIESETTA DI SAN ZENONE
La Chiesa venne dotata di un nuovo altare in marmo, l'aula venne ornata con una volta dipinta, l'abitazione attigua, destinata a sagrestia, venne fatta affrescare e ancor oggi se ne possono scorgere alcune deboli tracce. È in occasione di quest'intervento che la torre viene ingentilita con la costruzione della loggetta ornata con metope, triglifi ed oculi in pietra tenera mentre al suo interno la scala e l'ambiente al piano primo vengono ornati con volte in muratura a botte e ad ombrello. Prima di quest'intervento gli ambienti erano probabilmente decorati da un fregio affrescato lungo tutto lo sviluppo delle pareti, così come testimoniano le tracce di pittura visibili in corrispondenza della canna fumaria crollata e le decorazioni pittoriche con motivi floreali sono presenti anche nell'ambiente al piano secondo, non più accessibile per il crollo della scala esterna.
Notizie di nuovi lavori al complesso ritornano nel 1697 come si legge in un'epigrafe sotto il cornicione del rustico a destra della torre a conferma delle opere compiute per ampliare i resti dell'antica scuderia del castello, per abbellire l'interno del palazzo, e per adattare una parte di terra a giardino. I rustici ai lati della torre sono oggetto di ulteriori interventi sul finire del secolo scorso, probabilmente nel 1880 in occasione dell'interramento del fossato, dell'eliminazione delle tracce del ponte levatoio e della costruzione del portichetto neogotico che unisce il Palazzo all'annesso della sacrestia. È assai probabile che in questa circostanza siano state aperte anche le attuali bifore neoromaniche.
La chiesetta viene utilizzata costantemente nel corso dei secoli come cappella gentilizia, mentre il locale attiguo, costruito con funzioni di sacrestia in tempi recenti, è ampliato con l'edificazione di un annesso rustico utilizzato come caseificio e poi come essiccatoio tabacchi. Il Palazzo pur conservando l'originaria funzione abitativa, è stato trasformato da dimora signorile a semplice edificio fattorile e attualmente assieme agli altri fabbricati testimonia l'abbandono in cui versa l'intero complesso.