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Da antichi documenti si sa della presenza, nel territorio di Sarego, di due castelli altomedievali: il primo nel capoluogo, il secondo a Meledo.
Sull’origine del primo non si conosce nulla di preciso; considerando, però, che il Pagliarino lo definisce “antichissimo” e che la nobile famiglia dei “da Sarego” risiedeva sul posto sin da epoca precedente al Mille, sembra ragionevole collocarne la fondazione nel secolo X, identificandolo in tal modo con l’incastellamento della chiesa primitiva, la quale dipendeva dalla vasta giurisdizione della pieve di Santa Maria di Altavilla ma era di proprietà dei “da Sarego”.
Chiesa e castello dovevano dunque essere di origine gentilizia, ed i diritti vescovili devono essersi accesi solo nel 1132 quando i “da Sarego” assoggettarono la chiesa alla cattedrale di Vicenza. I diplomi imperiali non elencano il castello di Sarego tra quelli vescovili esentati dalla tassa del fodro, dimostrando semplicemente che non era esentato dalla prestazione.
Il secondo castello era a Meledo e probabilmente apparteneva alla meno nota famiglia dei “Pan de’ Campi”, di cui parlano tanto il Pagliarino che il Barbarano; sulla fine del Duecento, comunque, ne vennero infeudati i “da Sarego”, e di ciò fanno fede gli atti d’investitura, atti che parlano sempre di castrum vetus, dizione che può avere due significati: o che questo castello era precedente a quello di Sarego oppure che, al tempo dei documenti che ne parlano, fosse ormai distrutto. Nel secondo caso, esso sarebbe stato distrutto prima dell’epoca ezzeliniana.
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