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TEATRO COMUNALE
Alla fine dell'Ottocento, in un periodo tra i più floridi per la città, risolte alcune emergenze di carattere urbanistico e sociale, gli amministratori decisero di investire nell'intrattenimento e nella cultura. Da questo punto di vista i leoniceni si erano già segnalati nel corso dei cent'anni precedenti costruendo e mantenendo attivo un piccolo teatro, denominato Dei Concordi. Fu quello il luogo di ritrovo dei nobili leoniceni e della borghesia che si andava consolidando. Era però un teatrino ridotto rispetto alle aspettative e al decoro della città. Dunque, la comunità leonicena decise di costruire un teatro nuovo, più grande, più bello e - soprattutto - “popolare" In quest'ultimo aggettivo si cela la volontà di aprire a tutti le porte della cultura.
Nel marzo del 1891, dopo che l'ingegner Giovanni Carraro aveva presentato il suo lavoro, il Consiglio comunale approvò la costruzione del progetto. A luglio ebbero inizio i lavori di costruzione, appaltati all'impresa Ottavio Toffanin e fratelli di Lonigo. In autunno, come attesta una pagina dell’Arena di Verona dell’ottobre 1982, a causa delle forti piogge, la facciata a nord si rovinò e venne ricostruita con una maggiore spesa di 2.750 lire. Altri artigiani locali parteciparono all'arredo del teatro, come il falegname Carlo Rodolfo e l’intagliatore Giuseppe Regagioli che realizzò le sculture lignee del teatro.
L’inaugurazione avvenne il 23 ottobre 1892. In scena il Ballo in Maschera, opera di Giuseppe Verdi il cui busto ancora sorveglia il foyer del teatro. Tagliato il simbolico nastro dell'esordio, il Comunale proseguì la sua corsa per quasi un secolo. Sul palcoscenico si rappresentò l'arte lirica e drammatica noventesca. Dal dopoguerra, adattandosi alla moda dilagante, il Comunale si trasformò anche in cinema. Nella seconda metà degli anni Settanta si presentò la necessità di intervenire in maniera drastica per salvare il teatro da un pericoloso declino. Il 4 maggio 1977, il recital “Milva canta Brecht” chiuse il primo ciclo artistico del comunale. Dopo qualche anno si alzarono le impalcature e arrivarono le ruspe.
Il restauro durò più di un decennio. Dopo una serie di lavori di consolidamento strutturale, a cui si aggiunse un nuovo corpo per accogliere camerini e uscite di sicurezza, il teatro fu ultimato e la sera del 22 ottobre 1993, 101 anni dopo la prima apertura, platea e palchi si riempirono nuovamente di gente, con un’inaugurazione tenuta dal baritono Renato Bruson e l’Orchestra sinfonica dell'Emilia Romagna. Da allora il Comunale ha avuto una nuova vita, meno incentrata sulla lirica a causa dei costi sempre più elevati, ma ugualmente di prima qualità con la presenza di artisti rilevanti nel campo della prosa, della danza e della musica.