Sentiero degli asini
Partendo dalla piazza Gen. Valerio Bassetto, si segue via San Tomio, costeggiando Villa Checcozzi/Carli/Dalle Rive e poi l’area archeologica della Villa rustica romana. Al bivio si gira a destra lungo via Loghetto, dove sono stati ritrovati reperti di culti precristiani. A 50 m, a sinistra, sulla facciata dell’ex-latteria sociale, si nota la nicchia di S. Antonio da Padova.
Si procede diritto per 200 m e qui, sulla parete ovest di un’abitazione, si vede un affresco della Pietà con Santi del XIX secolo, restaurato recentemente (1996); si gira poi a sinistra per raggiungere in breve contrà Poletti. Passando da via San Tomio a via Loghetto, si nota un cambiamento nel paesaggio, che da prettamente urbano diventa rurale, caratterizzato da prati inframmezzati da filari di salici (Salix spp.), tagliati a capitozza. A sinistra della strada di contrà Poletti si vede un’antica fontana, sulla cui parete è stato costruito, nel 1984, un capitello dedicato alla Regina del S. Rosario.
Nel piazzale della stessa contrada, accanto a una tavola rotonda in cemento, appeso su un palo dell’Enel, c’è un manufatto in legno che contiene la Rosa dei Capitelli. Da quel punto si possono vedere cinque edicole sacre; nelle vicinanze, poi, se ne possono incontrare altre tre. Si procede quindi sulla strada che si inerpica a sinistra e dopo circa 200 m si scorge sulla destra un affresco dedicato alla Sacra Famiglia, rifatto nel 2000 al posto di uno del 1843.
Si riprende il cammino sulla breve rampa e dopo un po’ si arriva a un crocicchio di sentieri: il primo a sinistra conduce al Tiròndolo e Vallugana, quello diritto ai Ceòla e Montepian, quello a destra, invece, a Garbuiolo e Malo.
Si prende la direzione a sinistra lungo il sentiero erboso dello Stròdo delle Tordàre tra prati, vigneti e boschi per oltre 400 m fino a incrociare la strada comunale che dal piano porta sia alla contrà Ceòla che ai Marchiori.
Si procede a sinistra, verso contrà Marchiori, e, alla curva che porta alla contrada vera e propria, si svolta a sinistra lungo un alto muro, verso il Promoldo (una dorsale che per la sua forma è chiamata anche el cavàlo).
Dopo 500 m si raggiunge il Tiròndolo Alto (anche conosciuto come i Fochesati), dove si può vedere un capitello dedicato alla Madonna di Monte Berico. Sul Tiròndolo, inoltre, esistono 4 pozzi presso i vari nuclei abitati, un forno e un vecchio frantoio per olive.
Si prosegue verso destra lungo un’erta strada asfaltata, che porta a contrà Calgàro: la ripida salita è ripagata da uno splendido scorcio panoramico sulle colline di San Tomio.
Lasciata contrà Calgàro, attraverso una carrareccia dopo un breve tratto si arriva a un crocicchio di sentieri: il primo a sinistra conduce a Vallugana, il secondo a sinistra (Stròdo dello Spigolo Lungo) porta alle Coàte, quello a destra, denominato Stròdo degli Asini porta verso Finco e contrà Lapi.
Il nostro percorso continua lungo quest’ultimo sentiero, chiamato anche la mulattiera. La salita si fa un po’ dura; si lasciano a destra gli ultimi terrazzamenti coltivati ad olivi e ci si inoltra nel fitto bosco, dominato dal carpino nero e dall’orniello.
Da questa posizione si possono scorgere verso sud le colline vulcaniche di Isola e Torreselle fino a Montepulgo. Percorsi altri 300 m si arriva alla Fontana dei Mantoàn e alle vicine sorgenti denominate le Fontanelle. In questa zona non è raro raccogliere qualche corallo fossile proveniente dalle sovrastanti rocce dell’Oligocene (Calcarenìti di Castèlgomberto).
Si prosegue quindi sulla destra, si percorrono altri 150 m, si lascia sulla sinistra lo Stròdo dei Bragòtti e si giunge alla Valmatta; il tratto pericoloso è protetto da una palizzata e da qui il sentiero è lastricato di grosse pietre di color nero: stiamo infatti calpestando un camino vulcanico (neck) attivo circa 25 milioni di anni fa.
In questa parte del bosco la pianta più diffusa è il castagno, con esemplari secolari dai tronchi possenti. Altri 200 m e si giunge alla casa del Finco, si gira a destra e attraverso una strada ancora percorribile si scende verso contrà Ceòla, che si raggiunge dopo 500 m; un po’ prima, sulla sinistra, tra i cespugli, si scorge la fontana dei Ceòla e subito dopo, al bivio, ci si inerpica sulla breve, ma dura rampa che conduce alla Bassa dei Ceòla, ora zona pic-nic della Pro San Tomio.
Il prato, situato tra il monte Oresco (a ovest) e il monte Sisilla (a est), era un tempo un ricco deposito di materiale preistorico, visitato e studiato da numerosi esperti e appassionati. In fondo alla Bassa, verso l’Oresco, è stato ritrovato un pozzetto paleoveneto, mentre sul versante est del monte Sisilla, sotto il Buso delle Anguane, c’è un’altra importante zona di ritrovamenti preistorici.
La strada del ritorno riprende con la discesa a contrà Ceòla.
Si tiene la strada bianca a ovest delle case; da qui si può osservare la pianura sottostante, di origine fluvio-glaciale, in tutta la sua estensione; si noti in particolare la suddivisione dei campi coltivati che ricorda l‘antica centuriazione romana. Un tratto in leggera discesa, lungo 600 m, conduce poi a Villa Scorzato.
Si costeggia il monte Palazzo a nord, lungo una discesa alquanto ripida, seguendo la strada asfaltata fino alla Fontana Murà; si svolta poi a destra in direzione sud, sempre a fianco del monte Palazzo.
Si riprende quindi la strada asfaltata che conduce al centro del paese, dopo aver fiancheggiato il Barco Ghellini e il cimitero, tornando così alla piazza di partenza.
A destra della piazza Gen. V. Bassetto c’è una via dedicata a Giovanni Dall’Olmo, giovane eroe del Risorgimento. Sul lato est della stessa piazza, nell’area limìtrofa alla chiesa parrocchiale e all’edificio delle ex scuole elementari, si trova la piazzetta dedicata a Piergiorgio Righele, geniale direttore di coro prematuramente scomparso.
Lunghezza del percorso: km 6
Interesse prevalente
– Storico: interessanti affreschi murali, ville, area archeologica, zona picnic
– Paesaggistico: veduta sulle colline boscose e sul paese di San Tomio
Dislivello altimetrico: m 250
Tempo di percorrenza: ore 2.00 circa
Segnale: giallo
Difficoltà: un po’ impegnativo solo nel primo tratto
Punto di partenza: Piazza Gen. Valerio Bassetto di S. Tomio
Periodo consigliato: da febbraio a novembre