Il comune di Sarcedo si estende in una fertile zona collinare, in parte sulle colline che segnano l’inizio delle prealpi ed in parte in pianura, delimitata ad est dal torrente Astico. Questa posizione ha favorito gli insediamenti umani già in epoca preistorica. Interessanti al riguardo i ritrovamenti nella Grotta dei Covoli di materiali fittili di epoca neolitica. Altro importante rinvenimento, stavolta nella zona pianeggiante, quello di una necropoli di epoca romana dove sono state trovate urne cinerarie ed altri oggetti. È probabile che l’origine di una comunità a Sarcedo si possa far risalire all’800-900 anche se la prima citazione in un documento storico data al 983. In un documento di poco posteriore, un Diploma di Ottone III, troviamo un elenco di castelli vicentini e tra questi è menzionato il Castello di Sarcedo, di cui purtroppo non si hanno notizie precise.

Lo troviamo menzionato in un documento del 1292 che elenca i beni posseduti in Sarcedo dalla famiglia Conti di Vicenza dal quale risulta che tale castello era in comproprietà con la nobile famiglia Verlati. Nel 1311 il Conte Melchioro della famiglia Conti di Vicenza lo lascia per testamento al Comune di Vicenza, facendo così supporre di averne nel frattempo ottenuta la piena proprietà.

È probabile che il castello di Sarcedo, inteso come opera fortificata, sia stato distrutto negli anni 1312-1314 durante le lotte tra Padovani (Carraresi) e Vicentini (Scaligeri) per il controllo del territorio oppure più tardi nel 1500 quando la Repubblica di Venezia fece smantellare tutti i castelli per impedirne l’uso agli eserciti nemici. Il passaggio dal sistema feudale a quello dei comuni non fu certamente immediato, ma si compì in un arco di tempo che va dal 1050 al 1120 ed è in questo periodo che possiamo fissare la nascita di Sarcedo come comune regolato da uno Statuto.

Nel 1404 Vicenza, e con essa Sarcedo, si da alla Repubblica di Venezia e da questo momento ne seguirà le sorti: conoscerà la parentesi della dominazione francese (1797-1813) per passare poi, nel 1813 agli Austriaci ed unirsi infine, nel 1866, al Regno d’Italia. Durante la prima guerra mondiale Sarcedo si ritroverà a ridosso della “zona di operazioni” tanto che il Seminario del Barcon divenne un ospedale da campo e Villa Suman sede di comando del XXII Corpo d’Armata. Attualmente a Sarcedo è il settore artigianale quello che conosce una maggiore espansione, ma presenti sono anche i settori industriale e commerciale. L’agricoltura, anche se in misura minore rispetto al passato, ha ancora una discreta rilevanza, non solo economica, ma come legame e continuità con le origini e le tradizioni del paese.

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