Brendola ha origini lontane. I primi abitanti furono i Paleoveneti o Veneti antichi, a partire dal Neolitico recente (III millennio a.C. circa), sostituiti dai Veneti nel II millennio a.C.
Il nome deriva probabilmente dalle “brendole” (dal latino redeo, che significa “sorgere”, diventato rendula e poi brendula; oppure dal tedesco brent, anch’esso traducibile con “sorgere”, risorgive d’acqua caratteristiche del luogo.
Brendola è situata in una zona strategica, in mezzo a diverse vie di passaggio, che hanno favorito commerci e scambi. Lo sviluppo demografico del territorio è avvenuto anche grazie alla costruzione in epoca romana, nel 148 a.C., della Via Postumia. La storia di Brendola è soprattutto la storia del Castello o Rocca dei Vescovi, eretto in epoca medievale, fra il IX e il X secolo. Il primo documento che attesta l’esistenza di un castrum (castello) risale all’anno 983, quando il paese era sotto il dominio degli imperatori germanici e feudo del Vescovo di Vicenza. Secondo i cronisti del tempo, il castello era un “luogo di rifugio e salvezza nei momenti delle guerre civili e un luogo di villeggiatura e di riposo nei tempi di pace”.

Dopo una serie di aspre battaglie fra il Comune di Vicenza e i Vescovi, nel 1262 il vescovo Bartolomeo da Breganze convocò a Brendola un’assemblea (manifestatio jurisdictionum) durante la quale gli fu confermata la proprietà del castello e altri diritti, ma al contempo furono fatte ampie concessioni al Comune di Brendola. Da allora il presidio militare dipese direttamente dai vicentini.
Nel 1311, in seguito a un conflitto fra Padova e Verona, Vicenza, assieme al territorio che faceva riferimento al castello di Brendola, passò sotto il dominio degli Scaligeri. Nel 1404 Vicenza si consegnò spontaneamente alla Repubblica Serenissima, che iniziò il suo dominio sulla provincia. Il 22 luglio 1514, per ordine del generale Bartolomeo d’Alviano, che voleva evitare che la fortificazione si trasformasse in un rifugio per i nemici di Venezia, il castello venne distrutto. Comunque Brendola restò collegata fino al 1797 alla storia della Repubblica Veneta, per passare poi all’Austria ed infine all’Italia.

Da un punto di vista geografico Brendola occupa una posizione privilegiata: a pochi chilometri da Vicenza, è definita anche “la porta dei Berici”, perché situata in uno dei punti più importanti di accesso ai colli, sul margine occidentale. Il territorio del comune di Brendola si articola in due aree: una collinare (i Monti Comunali raggiungono i 344 mt s.l.m.) ricoperta soprattutto di boschi, prati e qualche vigneto; e una pianeggiante che si incunea fra i colli, per un totale di 25,52 kmq. Terra ricca di acqua e di sorgenti, il cui fiume principale porta lo stesso nome del paese, Brendola ha una popolazione di quasi 7000 abitanti, e confina a nord con Altavilla, a est con Arcugnano, a sud est con Zovencedo, a sud con Grancona, a sud ovest con Sarego, a ovest con Montebello Vicentino e a nord ovest con Montecchio Maggiore.

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