Itinerario religioso a Schio
L’itinerario alla scoperta del patrimonio religioso di Schio ha inizio da Piazza Alessandro Rossi, dominata dal Duomo di S. Pietro, il cui nucleo originario del ‘700 venne rimaneggiato ed arricchito nel corso del 1800. L’interno, con decori artistici tipici del primo Novecento, conserva pregevoli opere d’arte, tra cui quattro tele di Alessandro Maganza e una tavola di Palma il Vecchio.
Proseguendo nei dintorni del duomo, lungo via Cavour, si trova la Chiesa di S. Giacomo: all’interno pregevole è la serie di teleri dei Dolori della Vergine realizzati tra il 1868 e il 1902 da Valentino Pupin e Tomaso Pasquotti. Raggiungendo via Fusinato troviamo il Tempio della Sacra Famiglia (Bartolomeo Folladore, 1850): modellato sul Pantheon di Roma, all’interno conserva l’urna con le reliquie di Santa Giuseppina Bakhita, meta dei fedeli che vengono a visitare anche l’annesso piccolo museo dedicato alla Santa.
Altra Chiesa da non perdere è quella di S. Francesco, fondata nel 1400 dai Frati Minori Osservanti. L’interno custodisce la Pala di Francesco Verla dedicata allo sposalizio di S. Caterina di Alessandria (1512). Nelle immediate vicinanze, una piacevole passeggiata nel parco pubblico dei Grumi dei Frati porta al sacello di S. Maria in Valle, all’ex chiesa di S. Maria della Neve, che sorge sull’antico sito del “Castello”, alla Chiesetta di S. Rocco e, infine, alla Chiesa di S. Nicolò “ai Cappuccini”, cui dal 1536 è annesso un convento cappuccino.
In pieno centro storico, scendendo lungo via Pasini, troviamo il Convento delle Agostiniane, esistente già fa fine ‘400, e la Chiesa di S. Antonio Abate, in stile lombardo bizantino (Antonio Caregaro Negrin, 1879). Nelle vicinanze del centro cittadino, in località Aste, sorge l’incantevole Chiesa di S. Martino, fondata nel VII secolo e in seguito rimaneggiata in stile romanico, con affreschi del 1400. La Chiesa, oggi chiusa al culto e aperta solo in particolari occasioni, è meta tradizionale di pellegrinaggi legati al culto mariano.
Nella frazione di Giavenale, infine, si trova la Chiesetta campestre di S. Giustina, di probabile origine longobarda, rimaneggiata nel 1581 per volontà dei fratelli Dal Ferri, già proprietari della vicina Villa Barettoni (attribuita allo Scamozzi).