Verso cima Campolongo
Raggiunto con l’auto il “Bivio Italiano” di Canove, si prosegue per Roana e quindi Mezzaselva e all’altezza della Chiesa di quest’ultimo centro, si devia a destra verso il Rifugio Verena e il monte omonimo, costeggiando le pendici di Monte Erio. Si parcheggia al bivio detto: Spiazzo Garibaldi. Si scende a piedi per la strada che porta a Rotzo e si imbocca un sentiero che sulla destra conduce all’Altarknotto, grande pietra druidica a picco sulla Val d’ Astico. C’è qualche difficoltà per raggiungere la base del grande macigno perché occorre scendere in uno stretto cunicolo e si richiede quindi molta attenzione.
Risalendo questo cunicolo e deviando a sinistra per il sentiero segnato, si perviene in pochi minuti alla Altenkugola, curiosa prominenza di roccia che nel periodo bellico della Grande guerra 1915/18 riparava i soldati austriaci e nella Seconda guerra i partigiani locali. Si ritorna sui propri passi per il sentiero di provenienza e, attraverso il bosco, si raggiungono gli automezzi parcheggiati a spiazzo Garibaldi; si sorpassano gli stessi e, alla prima carreggiabile, alquanto sconnessa che si apre sulla sinistra della strada, si comincia a salire verso la sommità di Cima Campolongo. Sulla quale si possono osservare, tra altri manufatti militari meno appariscenti, i ruderi del grande Forte Campolongo, fortilizio militare italiano semidistrutto dalle artiglierie austriache nel 1915/16.
Bella è la panoramica sulla Val d’Astico e sul gruppo di Monte Verena e interessante e curioso è il cippo confinario attiguo al Forte.
Si inizia a discendere per la strada di provenienza e dopo poco si apre sulla sinistra un sentiero segnato che porta alla grande caverna dello Sciason, meta di escursioni speleologiche, (qui occorre molta attenzione se si hanno bambini al seguito) e subito dopo, sempre in discesa, si raggiunge la prateria di Malga Campolongo, centro logistico, prima italiano e poi austriaco, nella Grande guerra.. Per la strada che porta a Rotzo-Mezzaselva si continua la via del ritorno fino allo spiazzo Garibaldi dove si ritrovano i mezzi parcheggiati.
L’escursione è molto varia ed interessante.