06/02/2019

Miseria e Nobiltà è uno dei classici della tradizione napoletana e italiana.
Reinterpretando nuovamente un vero e proprio mito della modernità, Michele Sinisi ci racconta una storia tipicamente italiana, capace di essere attuale e autentica sia dentro che fuori la scena.
Miseria e Nobiltà, molto più di un’opera teatrale, è approdata al territorio della memoria istintiva e ancestrale e racconta la storia del povero squattrinato Felice Sciosciammocca, costretto a vivere di espedienti per rimediare a fatica un tozzo di pane. Una fitta tessitura di trovate dialogiche e di situazioni che rappresentano la summa dell’arte attoriale italiana e di quanto di meglio la storia del teatro abbia prodotto nel tenere il pubblico inchiodato alla sedia.
La regia di Michele Sinisi, svincolandosi dalla cifra partenopea dell’originale di Scarpetta, gioca con i dialetti e restituisce così la complessità di una commedia tutta italiana in cui dialoghi e scene sono un vero e proprio collante sociale, quasi una canzone pop il cui ritornello potrebbe essere ripetuto all’unisono da tutta la platea. Una straordinaria squadra di attori si impossessa della scena, aderendo e tradendo l’originale del 1888. Un’occasione per interrogarsi sulla vita di oggi, un’occasione per interrogarsi sul teatro di oggi.