La costruzione della splendida chiesa di fondazione domenicana iniziò nel centro di Vicenza nel 1261 per accogliere la reliquia della Santa Spina, donata dal re di Francia Luigi IX al vescovo di Vicenza Beato Bartolomeo da Breganze.
La gestione della chiesa fu affidata ai frati Domenicani, studiosi e grandi predicatori, che si distinsero nella lotta all’eresia. Nel 1303 S. Corona divenne sede del Tribunale dell’Inquisizione. I Domenicani vi officiarono fino al 1810, quando i decreti napoleonici li costrinsero ad allontanarsi. L’interno gotico ospita capolavori pittorici quali l’Adorazione dei Magi di Paolo Veronese tela di grande suggestione e altissima qualità, opere di Lorenzo Veneziano, Marcello Fogolino, Bartolomeo Montagna e Giambattista Pittoni.
Di incomparabile bellezza Il Battesimo di Cristo capolavoro della maturità di Giovanni Bellini databile nei primissimi anni del 1500 presenta in primo piano il corpo di Cristo che nelle acque del Giordano per mano del Battista riceve il battesimo, con a fianco, nelle vesti delle virtù teologali le tre donne che simboleggiano il rosso della Fede, il giallo della Speranza e il blu della Carità, mentre sullo sfondo spiaccano gli ariosi colori pastello del cielo e le sagome dei monti.
Il presbiterio, opera probabilmente realizzata sotto la guida di Lorenzo da Bologna alla fine del ‘400, ospita lo splendido Altare Maggiore riccamente impreziosito da intarsi policromi di marmi pregiati, di lapislazzuli, di coralli, cornioli, madreperle di marmo e madreperla. Datato 1670, porta la firma di Antonio Corbelli e dei suoi fratelli Benedetto e Francesco, abili intarsiatori di pietre dure di origine fiorentina. Dietro l’altare si può ammirare il notevole coro ligneo intagliato e intarsiato, opera attribuita a Pier Antonio dell’Abate. Di rilievo è anche l’ottocentesco organo De Lorenzi intarsiato con vedute di edifici e nature morte.
Dal 1613 al 1642 fu costruita la grandiosa cappella del Rosario, per ricordare la vittoriosa battaglia di Lepanto contro i Turchi, dopo aver invocato la protezione di Maria che recita il Rosario. Decorano le pareti 34 tele della scuola di Alessandro Maganza ispirate a episodi della vita della Vergine.
Nella seconda metà del Cinquecento il lato destro della cripta fu aperto con la costruzione, su disegni di Andrea Palladio, della cappella Valmarana. In uno spazio estremamente ridotto, l’abile architetto seppe creare un'incantevole opera, ispirata ai monumenti funerari romani.