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PALAZZO DEL MONTE DI PIETÀ
Il Palazzo del Monte di Pietà è il complesso monumentale più antico oggi visibile nella Piazza dei Signori di Vicenza. Il palazzo è sorto inglobando edifici preesistenti ed incorpora al suo interno la trecentesca Chiesa di San Vincenzo, ed attualmente presenta al piano terra dei negozi, mentre gli ambienti superiori ospitano uffici, abitazioni.
L'edificio venne creato dal Comune di Vicenza e ufficialmente aperto il 12 giugno 1486 con la contemporanea istituzione di un Banco dei Pegni nella chiesa di San Vincenzo, che da allora divenne proprietà del Monte. L’iniziativa fu presa sotto la spinta della predicazione del beato Marco da Montegallo - che aveva già fondato analoghe istituzioni nelle Marche - allo scopo di combattere l'usura dilagante in città. I francescani crearono un progetto di microcredito, fornendo piccoli prestiti a condizioni più favorevoli rispetto a quelle di mercato, in cambio di un pegno. Il prestito veniva dato ai soli miserabili e non poteva eccedere i tre ducati per famiglia, né avere una durata di oltre sei mesi; un massaro, un notaro e un tesoriere sotto la sorveglianza di quattro Conservatori eletti del Consiglio dei Quaranta presiedevano alle operazioni di concessione e di recupero del prestito.
Verso la fine del ‘600 il patrizio vicentino Giovanni Maria Bertolo decise di donare la sua ricca collezione di libri, allo scopo di dotare la città di una biblioteca pubblica. Nel 1700 il consiglio comunale affidò la ristrutturazione del palazzo all’architetto Francesco Muttoni e nel 1702 ordinò la costruzione di una sala all'interno del palazzo del Monte di Pietà per dare degna collocazione al lascito di Bertolo. Nacque così la Biblioteca Bertoliana (ora in contra’ Riale), in onore del suo fondatore. Per l'accesso alla biblioteca il Comune commissionò al Muttoni di costruire una seconda facciata sul fianco del palazzo, in contrà del Capitanio, come del Muttoni sono l’atrio e il cortile interno del palazzo e l’ampliamento della Chiesa di San Vincenzo.