L'AREA ARCHEOLOGICA - STORIA DI 5000 ANNI
Scavi archeologici condotti negli anni '90 dalla Soprintendenza Archeologica dei Veneto in Via degli Alpini hanno accertato la frequentazione della zona di Sovizzo dalla fine del IV e durante il III millennio a.C. (età. tardo-neolitica ed eneolitica o del rame).
Su un antico dosso alluvionale è stato scoperto un complesso di strutture megalitiche con funzione sacrale-funeraria. Si tratta di alcune sepolture costituite da accumuli ordinati di pietre alle quali si accede lungo un doppio corridoio di 25 metri marcato da grossi ciottoli fluviali allineati e da tre stele verticali di pietra all'ingresso.
In uno dei circoli funerari è stato rinvenuto un corpo rannicchiato e semibruciato, corredato da punte di freccia in selce di pregevole fattura. Per l'unicità e l'importanza dei ritrovamento, riscontrabile con l'area megalitica di S. Martino di Aosta, si è attivata la costruzione in loco di un museo che ospiterà anche altri reperti della storia di Sovizzo.
Dell'epoca romana si ha testimonianza in alcune antiche iscrizioni murate nelle chiese di S. Daniele e di Sovizzo-Alto, la più importante delle quali era dedicata alla Dea Diana, a cui probabilmente era dedicato un tempio.
Tra il VI e l'VIII secolo s'insediarono a Sovizzo i Longobardi: in località Le Battaglie fu scoperta all'inizio di questo secolo una grande necropoli con decine e decine di tombe corredate da moltissimi materiali tra cui: coltelli, spade, lance, umboni di scudo, fibbie, pettini, perle vitree e altri oggetti.
Antichi autori affermano che "si vedono certi vestigi di un antichissimo castello nel Monte presso la Chiesa": anche se i primi documenti lo citano agli inizi del Duecento, forse era un castello vescovile eretto verso il X secolo, come difesa contro le invasioni degli Ungari. Certo è che molto ha significato per Sovizzo poiché "Castello" viene ancora chiamato il luogo dove oggi sorge il gruppo parrocchiale di S. Maria Annunziata a Sovizzo-Colle.