E' uno dei più bei palazzi di Vicenza. Progettato nel 1550 da Andrea Palladio per Girolamo Chiericati, il grandioso edificio è stato completato alla fine del secolo XVII in forme sostanzialmente fedeli al disegno originario. Imponente e monumentale il palazzo sorge su quella che era conosciuta come “Piazza dell’Isola”, un tempo circondata dai fiumi Bacchiglione e Retrone, che in quell’area avevano la loro confluenza.
L'armonica facciata è strutturata in due ordini sovrapposti, soluzione fino ad allora mai utilizzata per una residenza privata di città, con un coronamento di statue. Il Comune di Vicenza lo acquisì nel 1839 dalla nobile famiglia dei Chiericati, con l’intenzione di raccogliervi le civiche collezioni d’arte. Restaurato in quegli anni dagli architetti Berti e Miglioranza, il Museo civico fu inaugurato il 18 agosto del 1855.
Intorno al nucleo originario del palazzo palladiano, il Museo Civico si è nel tempo sviluppato con un ampliamento ottocentesco verso Ovest e l’aggiunta di un edificio a Sud, per accogliere l’incremento della collezione del Museo.
Al piano interrato, aperto dal 2012, vi sono le fondamenta delle antiche “casette Chiericati” risalenti al XIV e XV secolo e dove si possono ammirare il pozzo, il camino, e la suggestiva scala delle botti. E' inoltre visibile la roggia del Collo, ramo secondario del fiume Bacchiglione coperto con volta a botte risalente al XIII secolo, che delimitata a ovest l'area cosidetta dell'Isola.
Sono attualmente in corso importanti lavori di restauro e riallestimento, improntati alla realizzazione di un percorso cronologico che racconterà la storia della cultura e dell’arte vicentine inserendole in un più ampio contesto nazionale ed europeo. La raccolta museale è composta da dipinti, sculture e arti applicate dal XIII al XX secolo con opere di Paolo Veneziano, Bassano, Tintoretto, Veronese, Van Dyck, Hans Memling, Sansovino, Francesco Cairo e molti altri, tra i quali spiccano due cristalli di rocca di Valerio Belli.
Un'ala del Museo è dedicata alla ricostruzione dell'antica Chiesa di San Bartolomeo riproponendo le pale d'altare ad opera di Bartolomeo Montagna, Giovanni Bonconsiglio, detto Marescalco, Marcello Fogolino, Giambattista Cima, detto da Conegliano e Giovanni Speranza da Vajenti nella loro originaria disposizione.
Tra le opere del piano terra si possono ammirare i sette lunettoni raffiguranti le Glorificazioni di Podestà veneziani, di Jacopo Bassano, Francesco Maffei e Giulio Carpioni, che raccontanop il periodo d'oro della città tra Cinquecento e Seicento, sotto il dominio della Serenissima.
Al primo piano vi è l'esposizione di opere della pittura veneta dal 1200 al 1500, mentre al secondo piano sono raccolte le opere dei grandi maestri della pittura veneta del Cinquecento, quali Jacopo Da Ponte detto Bassano, Tintoretto e Veronese oltre alle sculture di Sansovino e Alessandro Vittoria e ai cristalli di rocca di Valerio Belli. Seguono i capolavori i del XVII secolodi Luca Giordano, Francesco Maffei, Pietro Dalla Vecchia e Giulio Carpioni.
Le tre stanze del sottotetto sono dedicate al prezioso lascito del marchese Giuseppe Roi, costituito dalla sua personale raccolta di dipinti, disegni e incisioni dal XV al XX secolo, ambientato in un suggestivo allestimento casa-museo. La collezione conta opere di artisti quali: Édouard Manet, Camille Pisarro, Pablo Picasso, Pisanello e Giambattista Tiepolo.