CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Il Concilio Vaticano II° pose l'accento sul ruolo della liturgia come tramite tra la vita quotidiana e i luoghi dell'espressione della fede. Si fece quindi impellente la necessità di costruire chiese di quartiere al posto delle cattedrali, a fianco delle quali far sorgere opere pedagogico/sociali. E’ in questo periodo di fermento e di novità che si concretizza l'incontro tra Don Nilo Rigotto, Parroco della nascente comunità di Villaggio Giardino ad Arzignano ed il famoso architetto fiorentino Giovanni Michelucci, già autore della celebre chiesa dell'Autostrada.
La richiesta è quella di tradurre in un edificio sacro le normative conciliari appena emanate. Il 2 Febbraio 1966 si apre il cantiere della nuova chiesa con la posa della prima pietra e la dedica a San Giovanni Battista, il Battezzatore, protettore dell'unità familiare oltre che nome del Michelucci stesso.
La struttura è composta da un doppio involucro di mura, uno esterno geometrico e continuo interrotto solo da vetrate anch'esse di forma geometrica e uno interno, curvilineo. Sono presenti diversi ingressi: quello a nord chiamato Porta Solenne, quello a ovest Porta dell'Innocenza e quello a est Porta della Sacra Famiglia e della Penitenza.
Il tetto della chiesa ha un profilo aguzzo e frastagliato quasi a voler ricordare la vicina catena alpina mentre sul campanile si staglia la sagoma stilizzata del grifo, simbolo di Arzignano, che reca inscritta una croce. Questa altro non è che la raffigurazione simbolica del Golgota, la collina di Gerusalemme. L'interno curvilineo pone in evidenza i dislivelli sui quali si snoda tutto l'edificio sacro.
Attraverso qualsiasi ingresso si acceda alla chiesa lo sguardo si posa subito sul meraviglioso altare posto al cosiddetto livello zero. Intorno ad esso partono le gradinate che si estendono sino alla Cappella della Sacra Famiglia. Tutte le variazioni di altezze e dislivelli della chiesa non sono casuali, ma stanno a rappresentare l'ascesa cristiana attraverso i Sacramenti dal Battesimo sino all'Eucarestia.
A sinistra dell'ingresso della porta dell'Innocenza, avvolto da rampe di scale quasi a disegnare una grande conchiglia, il fonte battesimale in granito rosso. Dieci gradini separano il battistero dall'aula e stanno a simboleggiare i dieci comandamenti. Allo zampillo perenne del fote battesimale si affianca simbolicamente il fuoco perenne che arde sull'altare del santissimo Sacramento in marmo “Fior di pesco Carnico”.