Itinerario gastronomico tra Bassano e Marostica
Nella zona del bassanese si concentrano molti tra i prodotti tipici della tradizione gastronomica vicentina più conosciuti al grande pubblico: dagli asparagi bianchi di Bassano alla famosa grappa degli Alpini fino alle rosse ciliegie di Marostica. Partiamo da queste ultime, allora. A cavallo tra maggio e giugno la primavera offre un frutto che riesce a farsi apprezzare da grandi e piccini. La rossa, croccante, succosa ciliegia.
Capitale della coltivazione è Marostica, affiancata da Salcedo, Fara Vicentino, Breganze, Mason, Molvena, Pianezze, Bassano del Grappa e Schiavon. Prima e unica ciliegia in Italia ad aver ottenuto il Marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), la ciliegia di Marostica è cuoriforme, con un colore che varia dal rosa al rosso scuro e dimensioni dai 21 ai 30 mm. La buccia e la polpa sono sode, dal gusto pieno, succoso, dolce e molto gradevole. Per questo viene utilizzata, oltre che fresca, anche per dolci, confetture e sciroppi e viene conservata sotto grappa o utilizzata per lo Cherry.
Altra vera delizia di questa parte del Vicentino è l’Asparago Bianco di Bassano Dop, turione delicatissimo e dal bianco candore, perché cresce sotto terra e viene colto quando ancora non ha visto la luce del sole. Protagonista in tavola, l’asparago bianco si presta a moltissime preparazioni: tra gli abbinamenti più riusciti quello con il risotto e, nella versione più tradizionale, affiancato alle uova sode. La tutela e la valorizzazione vengono seguite dal Consorzio di Tutela dell’Asparago di Bassano, che verifica il pieno rispetto del disciplinare adottato dalle aziende produttrici, che hanno aderito.
Evento al quale vale la pena partecipare, infine, per gli amanti del genere, la Mostra dell’Asparago, che si tiene a Bassano del Grappa in aprile, oltre che le serate della rassegna enogastronomica Aspargi & Vespaiolo, curata dai Ristoratori Confcommercio della città. .Ma Bassano è famosa in tutto il mondo anche per un distillato d’eccellenza: la grappa. Per scoprire la storia della distillazione, in uno spazio raccolto e suggestivo, attraverso un percorso didattico breve, ma esauriente, vale la pena visitare il Poli Museo della Grappa, di fronte al Ponte Vecchio. Si scopre, così, che di grappa non ce n’è una sola, ma tante, ognuna differente, con un suo sapore inconfondibile.
Altra tappa da non perdere in questo itinerario è Breganze, dove gli amanti della buona tavola possono apprezzare tanto un piatto d’eccezione, i torresani, quanto gli ottimi vini. A fine agosto è imperdibile la Fiera locale, con centinaia di colombi (i torresani, appunto, così chiamati perché sono soliti nidificare sulle torri dei castelli o delle città murate), cotti allo spiedo in piazza e accompagnati dalla polenta abbrustolita.
Una sosta davvero saporita merita anche il territorio comunale di Lugo di Vicenza, apprezzato per ben tre prodotti, tutti da gustare. Innanzitutto gli eccezionali marroni, che vengono coltivati a Mortisa, frazione alta di Lugo, dove si possono trovare piante di castagno di oltre cinquecento anni. A ottobre, vale la pena assistere alla Mostra dei Maroni di Mortisa, all’indomani del raccolto.
Nell’ambito della festa, un occhio di riguardo va lanciato alla Fiera della Nóse, che premia le migliori noci della produzione locale, utilizzate sia per insuperabili ricette, dolci e salate, che per la prevenzione e la cura di alcune malattie. E poi gli squisiti bucatini alla lughese come solo i ristoratori della zona sanno preparare, con un abbinamento di ingredienti che vede protagonisti la pasta all’uovo corta e rigata, un ragù rosso di carni miste e funghi freschi trifolati; il tutto servito in rustiche ciotole di terracotta, in abbinamento con il vino rosso di Breganze.
Infine, per concludere al meglio la visita enogastronomica di questa fascia del territorio vicentino, chi ama l’olio di oliva saprà apprezzare quello prodotto a Pove del Grappa, comune che ha aderito all’Associazione Nazionale Città dell’Olio. L’extravergine prodotto in queste zone è noto per le proprietà organolettiche, dovute al fatto che gli oliveti del Grappa siano riusciti a resistere alle rigide temperature invernali.
Ogni anno, a Pove del Grappa, la Domenica delle Palme, viene organizzata la Fiera Mercato dell’Olivo, nell’ambito della quale si tiene un concorso che premia il migliore olio prodotto nell’annata. Non si può, però, passare nella zona del Bassanese senza assaggiare un pezzetto dei formaggi tipici del luogo: il Morlacco e il Bastardo del Grappa. Il primo ha un sapore fortemente salato, con profumo intenso, ed esiste sia nella versione fresca che stagionata. È un perfetto formaggio da fine tavola, abbinato a vini bianchi leggeri. Il Bastardo del Grappa, invece, è un ibrido di lavorazione tra Asiago pressato e l’Asiago d’allevo e va consumato crudo, come antipasto o come secondo piatto, ma può essere anche fritto o cotto alla griglia.