Il Tretto di Schio
Nei dintorni di Schio si distingue verso nord la zona collinare del Tretto, con le caratteristiche frazioni di S. Maria, S. Rocco, S. Ulderico, S. Caterina, Bosco. “Tretto” deriva dall’antico bavarese “trei”, sentiero, e dal latino medievale “tretum”. Un tempo “Tretto” era comune autonomo; dal 1968 è annesso al Comune di Schio.
I primi insediamenti in queste zone risalgono all’anno Mille, quando una massiccia immigrazione di popolazione di origine tedesca fu mandata qui dai conti Maltraversi, proprietari terrieri legati all’Imperatore di Germania. Il Tretto vantava un ricco sottosuolo: tra il 1440 e il 1600 si potevano contare ben 111 miniere per l’estrazione di argento, rame, ferro, piombo e soprattutto caolino, la “terra bianca” usata principalmente nella produzione della porcellana, nell’industria della carta e nelle fasi di lavaggio della lana.
In alcuni momenti storici il caolino del Tretto è stato il più pregiato e commerciato in Italia; nel corso del XX secolo le attività estrattive si sono progressivamente ridotte, fino alla completa chiusura degli impianti.
La tipologia abitativa del Tretto è la contrada (contrà): in questa zona collinare ce ne sono circa 70 che, assieme agli antichi lavatoi, ai capitelli e ai casoni (strutture tipiche per l’essiccazione del caolino) costituiscono la meta ideale di passeggiate ed escursioni a piedi, in mountain bike o a cavallo lungo splendidi sentieri.
Il Tretto offre numerose possibilità anche di escursioni più impegnative, come ad esempio la salita al Monte Novegno.